Un secolo e mezzo di storia del Sant’Alessio raccontata attraverso i documenti conservati negli archivi del Centro e le testimonianze dirette dei protagonisti degli anni della modernità dell’Istituto, sullo sfondo della storia del nostro Paese.
Si intitola “Vedere Oltre – storia dell’Istituto per non vedenti S. Alessio” l’importante saggio documentale di Luigi Scoppola Iacopini, edito da Palombi Editori e Musa Comunicazione, che uscirà nelle librerie a Natale e sarà presentato il prossimo 14 dicembre alle ore 17.30 presso la Sala Accademica del Conservatorio di Santa Cecilia a Roma, in occasione della serata dedicata ai festeggiamenti per i 150 anni dell’Ente.
Realizzato con il contributo di Sorgente Sgr, che gestisce il Fondo Immobiliare Sant’Alessio, che fa capo al gruppo finanziario-immobiliare di Valter Mainetti, ed elaborato a seguito di una lunga ricerca documentale condotta negli archivi del Centro Regionale e dei padri Somaschi all’Aventino, il libro tratteggia l’evoluzione del Sant’Alessio a partire dalla sua fondazione, voluta da Pio IX, nonché il passaggio da un sistema di mera accoglienza a una forma di welfare emancipata in cui l’integrazione sociale delle persone con disabilità visiva diventa motore dell’azione e missione stessa del moderno Sant’Alessio.
Il volume racconta attraverso i carteggi l’impegno mai tradito per l’educazione e la scolarizzazione dei disabili visivi: l’antico Sant’Alessio che ospitò la prima scuola per ciechi, dove si insegnavano i metodi Ballù e Braille; la sezione del Conservatorio di Santa Cecilia che ha formato schiere di musicisti non vedenti. E, più avanti negli anni: la scuola media pubblica – primo modulo di integrazione – frequentata dagli studenti del territorio e dai ragazzi non vedenti, il Sant’Alessio negli anni del convitto per studenti universitari, la formazione dei non vedenti da impiegare come centralinisti telefonici, il laboratorio nell’antica falegnameria.
Infine viene descritto il passaggio dall’assistenzialismo, documentato dalla fondazione della residenza protetta per donne cieche e ipovedenti, alla modernità del Sant’Alessio, che invece cura la presa in carico globale dei disabili visivi anche con minorazioni aggiuntive per garantire loro il diritto all’autonomia. E da qui il libro apre ad una nuova stagione – quella del “vedere oltre”, come titola il volume – una stagione della quale il Sant’Alessio è protagonista offrendo il proprio contributo di innovazione culturale, affinché l’approccio alla disabilità sensoriale possa essere sempre più partecipativo ed inclusivo.
Un libro importante, nato in occasione della ricorrenza dei 150 anni dell’Ente, che vuole conservare la memoria storica di questo prestigioso Istituto in modo da rilanciarne l’azione futura sempre dalla parte dei disabili visivi.