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CPS: TRASPARENZA, PARTECIPAZIONE, LEGALITÀ

Informazioni generali

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Al Comitato di Programmazione e Sorveglianza – CPS – dell’Istituto Sant’Alessio è stato indirizzato, da un comitato di coordinamento, un documento-manifesto denominato “trasparenza, partecipazione, legalità”, diffuso tramite mailing list.

Il CPS, dopo averne discusso al suo interno, ha deciso di derogare, in via eccezionale, alla regola che impone agli organi amministrativi e di controllo di non prendere in considerazione missive di questo tipo, predisponendo nell’occasione, una argomentata, pubblica risposta, per due ragioni: di metodo e di merito.

Per quanto riguarda il metodo, perché il CPS di oggi è non solo disponibile ma, per dovere istituzionale, tenuto a dare spiegazione del suo operato, ed è bene che, dentro e fuori il Sant’Alessio, non vi siano confusione e disinformazione.

Riguardo al merito, al fine di tranquillizzare gli animi sulla “trasparenza, partecipazione, legalità” delle decisioni e degli argomenti che si discutono, si ribadisce che i verbali delle sedute del CPS sono atti pubblici consultabili, previa motivata richiesta, sempre e da tutti; e che inoltre, a partire dal prossimo giugno, questa procedura verrà ulteriormente semplificata con la predisposizione di una sezione del sito web dell’Istituto che ne permetterà, previa apposita iscrizione, la consultazione on line. Come insegna il Vangelo «bussate e vi sarà aperto»!

Per comprendere al meglio come stiano le cose, quali siano i problemi e le possibili anche se difficili soluzioni, si sottolinea al coordinamento che CPS ed Istituto Sant’Alessio non sono la stessa cosa.

Riteniamo opportuno ribadire i diversi ruoli e compiti: i “veri padroni del Sant’Alessio” sono i minorati della vista. Il compito del CPS, diverso e distinto da quello della Presidenza e della Direzione Amministrativa, è di contribuire a fissare gli obiettivi programmatici di medio, lungo periodo e, nel breve, controllarne tempi e modi di attuazione.

Ed è appunto attenendosi a questi compiti previsti dalla legge, che il CPS ha accertato che proprio la passata improvvida gestione diretta da parte dell’Istituto del suo patrimonio immobiliare, oltre a gravi distorsioni amministrative, è stata una delle cause del suo pesante depauperamento. Con gravi, negative ripercussioni sui conti economici del S. Alessio e, di conseguenza, su qualità e livello dei servizi erogati ai ciechi ed agli ipovedenti della Regione Lazio; ed inoltre che il pessimo stato in cui versa parte del patrimonio ne mette a rischio porzioni tali da richiedere livelli di intervento difficilmente reperibili con fondi pubblici o fantomatiche sponsorizzazioni.

Visto dunque

– che il fondo immobiliare è uno strumento per poter assicurare agli enti pubblici e privati una maggiore redditività, sia attraverso benefici fiscali e l’accesso al risparmio di investitori pubblici e privati, sia attraverso meccanismi snelli ed efficienti per la gestione e manutenzione immobiliare;

– che la SGR (Società Gestione Risparmi) è soggetta al controllo della CONSOB e della Banca d’Italia;

– che la proprietà degli immobili rimane in toto nelle mani del S. Alessio che in qualità di ente pubblico è detentore per legge del 100% delle quote del fondo;

– che il comitato di gestione responsabile delle strategie operative della SGR è tenuto ad operare in linea con il regolamento stilato dall’Istituto contenente, tra le altre, le norme a garanzia del Centro Regionale e degli affitti speciali riservati ai ciechi.

Tutto ciò premesso, il CPS ha dunque stabilito di dare, con piena e trasparente consapevolezza, nell’interesse di tutti, il suo assenso al programma proposto dalla Presidenza al fine di valorizzare il patrimonio immobiliare dell’Ente, assegnandone la gestione ad una SGR.

Auspichiamo che il chiarimento abbia fatto luce sulla questione ed abbia generato la comprensione delle decisioni intraprese.

Roma, 5 maggio 2015

 

Guido Bolaffi,  Alma Rossi, Carlo Carletti, Claudio Cola, Giuliano Frittelli, Iacopo Sce, Renato De Angelis, Stefania Leone, Antonio Scielzi

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