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LA STORIA – CON VALERIA BENVENUTI, UNA NUOVA “RADIO CAMPIDOGLIO” AL CENTRO DIURNO

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Il setting di musicoterapia del Sant’Alessio è un’ariosa stanza quadrata posta al secondo piano. Dentro, l’atmosfera apre subito al sorriso appena vedi tutti gli strumenti musicali che servirebbero a una band: il pianoforte, il grande tamburo, il più classico flauto, il tamburello coi sonagli d’ottone, gli xilofoni di legno. Questo è il suggestivo mondo di Valeria Benvenuti, insegnante di canto e musicoterapista del Centro – e dei tanti utenti che dal 2010 hanno cantato e suonato con lei, nei laboratori, sempre diversi, che il Sant’Alessio organizza per adulti e bambini. Se la stanza di musicocterapia è l’ambito circoscritto dove i più piccoli possono esprimere le proprie emozioni nel contesto terapeutico, la grande sala del Centro è il luogo dell’incontro per gli utenti più grandi del servizio semi-residenziale. Qui si incontrano anche culture e vissuti diversi che, attraverso la musicoterapia e gli altri laboratori, promuovono esperienze di grandissimo livello e valore terapeutico per tutti i partecipanti.

Negli ultimi mesi è in corso una positiva sperimentazione che Valeria Benvenuti ha ideato con la dottoressa Gabriella Egeo, medico responsabile dei servizi semi-residenziali, insieme ai cinque utenti che partecipano al laboratorio di musicoterapia: Yasmine, Ivano, Fabrizio, Sabina e Deborah. «Stiamo sperimentando il potere schiettamente evocativo della musica tradizionale romanesca, dove gli esercizi sulla vocalità e sulla comprensione e memorizzazione del testo, sono anche il pretesto per esprimere senza barriere tutti i temi tipici di queste canzoni: l’amore, la disillusione e insieme l’ottimismo verso il futuro, il mito di Roma Capitale, la bellezza della quotidianità, del contingente» dice Valeria Benvenuti.

Così, nella nuova Radio Campidoglio del semi-residenziale vanno in scena tutti i grandi classici della musica popolare romanesca, anche quelli che, morti i protagonisti che li resero famosi, rischiano di cadere nel dimenticatoio. Come “La Romanina”, resa famosa da Claudio Villa quando intonava “Ti fa provare la scossa / con gli occhi d’assassina, /la bella Romanina / lasciatela passar”. Già cantata nel dopoguerra da Luciano Tajoli e poi da Rosanna Fratello, al Sant’Alessio viene riproposta da Yasmine che sfrutta il suo portentoso orecchio assoluto per accompagnare al pianoforte il coro degli altri partecipanti.

Un rifiorire della tradizione che incanta e riporta i partecipanti a riscoprire le proprie inclinazioni: Sabina è la studiosa che impara tutti i testi; Deborah, l’entusiasta, canta a squarciagola e balla in tondo per la stanza, sfrenando la carrozzina; Fabrizio, meticoloso e testardo; Ivano, riflessivo e  più interessato all’ascolto dei testi.

L’apprendimento dei pezzi sempre eterni, grazie alla collaborazione di Laura Mione, educatrice professionale del Sant’Alessio, coinvolge tutti nello studio di “Roma Capoccia”, “La Società dei Magnaccioni”, “Tanto pe’ canta’” e dei grandi classici “L’Aricciarola” e “Serenata de’ Paradiso”, di Renzo Renzetti e Lando Fiorini.

A giugno si vorrebbe organizzare un appuntamento musicale nel parco, per cantare insieme agli altri utenti e far arrivare sempre più lontano le voci dei cinque coristi. 

Per il momento da Radio Campidoglio è tutto – diceva Giovanni Gigliozzi, conduttore della storica trasmissione radiofonica in onda ogni domenica all’ ora di pranzo. Rimanete in ascolto per le altre novità. 

Qui un’esibizione canora degli utenti del Servizio semi-residenziale, Yasmine, Ivano, Fabrizio, Sabina e Debora con la musicoterapista Valeria Benvenuti, sulla voce registrata del loro idolo Tosca.

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