Sono Nadia Della Casa, ho 74 anni e sono non vedente da 10 anni a causa di un glaucoma. Per molti anni ho gestito una profumeria a Roma, dove ho trascorso quasi tutta la mia vita prima di trasferirmi ad Avezzano, in Abruzzo.
I primi due anni della mia cecità sono stati terribili, di forte isolamento. Poi, anche grazie a mio marito Franco ho ripreso in mano la mia vita ed ho capito che da sola non ce l’avrei fatta. I contatti telefonici con altre persone non vedenti sono stati importantissimi: così ho saputo del Centro Regionale Sant’Alessio e ho deciso di tentare, riprendendo la strada di Roma.
Ho frequentato questo Istituto per la prima volta nel 2016 e all’inizio ero molto dubbiosa sulle mie reali possibilità di apprendere tutte le attività che mi furono proposte.
Sicuramente quando si approda in questo Centro per la prima volta si ha la sensazione che i vari specialisti ci chiedano delle cose che vanno al di sopra delle nostre effettive possibilità. Questo non per mancanza di fiducia, ma perché sono arrivata qui con la tristezza nel cuore, dovuta ad uno stato di depressione causato dalla perdita di autonomia rispetto alla vita attiva che conducevo da vedente.
Devo dire che al Sant’Alessio nulla viene lasciato privo della giusta valutazione, ed è proprio per questo che sono stata affiancata ad una brava professionista come la Dottoressa Maria Vetrugno, psicologa, che ha saputo conquistare la mia fiducia nel farmi parlare delle mie incertezze e delle mie paure che il vivere in una condizione di non vedente mi aveva causato.
Grazie a questo aiuto e alla grande pazienza della tiflologa Ileana Bruffa, che mi è stata assegnata, gradualmente è cresciuta in me la fiducia.
Quando ho terminato il primo progetto, ho fatto richiesta di un secondo progetto per continuare l’apprendimento di tante altre attività. Purtroppo, con mia grande sorpresa mi sono vista negare questa possibilità a causa di un cavillo burocratico.
Ma io non mi sono arresa… ci sono voluti quasi due anni per appianare questa vicenda, ma ormai il Sant’Alessio era diventato troppo necessario per me e quindi, con tanta determinazione mi sono impegnata per risolvere la situazione.
Alla fine tutto si è risolto ed ho potuto accedere al secondo e al terzo progetto.
Non so descrivervi la mia gioia quando ho ricominciato l’apprendimento! Ormai avevo compreso il valore aggiunto che gli operatori potevano insegnarmi e in me c’era tutta la carica giusta per ricominciare.
È proprio per questo che ho deciso di scrivere questo articolo e condividerlo con i lettori del sito del Sant’Alessio, affinché molte persone possano conoscere una realtà come la mia e apprezzare coloro che stanno dedicando la loro vita per migliorare la nostra.
Vorrei parlare delle numerose attività che ho svolto per cinque mesi al centro di riabilitazione, mobilità e orientamento, dell’Istituto.
Sono andata al Sant’Alessio due volte a settimana, il lunedì per tre ore e il giovedì pomeriggio per due ore.
Le lezioni che ho frequentato, tutte individuali, vertono sulla mobilità, orientamento, riabilitazione e informatica per l’uso del pc.
Con Ileana Bruffa, durante le lezioni di orientamento e mobilità, mi sono esercitata in molte attività che cambiavano di volta in volta.
Una tra le più importanti, per me, é consistita nel valutare le proiezioni delle cose sul mio corpo cioè la posizione degli oggetti che mi circondano.
Questo perché mi manca il senso dell’orientamento e quindi ho lavorato molto sulla posizione, sull’udito, per aiutarmi nel movimento sia negli interni che in strada, e sul tatto.
Molte persone che hanno un senso di orientamento buono, escono dai corsi con la abilità di prendere i mezzi pubblici, la metropolitana, e fare piccoli e medi viaggi. Su questo io ho molte difficoltà per la mia mancanza di orientamento. Tuttavia, sono stata messa in condizione di: attraversare alcune strade tra le più trafficate di Roma con e senza l’uso del semaforo, di individuare tutte le attività sia pubbliche che private che si trovavano nella zona in cui mi esercitavo.
Un’altra attività, che ho svolto nell’ora di riabilitazione, è stata la conoscenza dei puntini Braille sulle 40 carte da gioco italiane. Questo mi permetterà, per esempio di potermi unire dopo dieci anni ai miei familiari per i giochi natalizi con le carte. Mi è stato anche insegnato a fare dei solitari.
Ho imparato a riconoscere le monete con l’uso del tatto dei polpastrelli, attraverso la zigrinatura della costa della moneta che è diversa per ogni taglio.
Mi è stato anche insegnato a riconoscere velocemente i cinque tagli di carta moneta sia usando la parte interna delle dita di una mano per valutare le diverse altezze dei tagli, che con il tatto toccando le righe a sinistra o a destra delle barre argentate delle banconote.
Ed ora parliamo di alcune attività particolarmente dedicate alle donne:
l’uso dell’uncinetto mi ha permesso di realizzare alcuni lavori come presine e centrini.
Inoltre non ero a conoscenza dell’esistenza in merceria di aghi per non vedenti!
Sono semplici aghi per cucire, l’unica diversità è che hanno un sottile taglietto sulla sommità della cruna per cui posizionando il filo da infilare attorno al dito indice e stringendolo un po’ si potrà esercitare una leggera pressione sulla cruna dell’ago e il filo entrerà. Ed ora eccomi pronta per cucire il bottone che si è staccato o l’orlo che si è scucito!
Ma il top l’ho raggiunto quando ho portato la mia macchina per cucire portatile al Centro e in un’ora e mezza Ileana Bruffa mi ha insegnato a infilare l’ago e a cucire.
Un’altra esercitazione importantissima è l’uso del bastone bianco. Questo ausilio è diventato per me sinonimo di libertà e autonomia. Avrei molte cose da dirvi, ma desidero raccontarvi l’ultimo valido aiuto che il bastone bianco mi ha dato.
Un mese fa ho deciso di fare un altro passo in avanti e di ricominciare, sempre dopo dieci anni, a frequentare una palestra. Non è stato semplicissimo perché io volevo prima di tutto essere bene accolta. Dopo aver girato un po’ ne ho trovata una su misura per me. Intanto mi hanno offerto grande disponibilità nel permettermi di frequentare ogni giorno uno dei tanti corsi a disposizione totalmente in maniera gratuita per un mese e solo, dopo aver imparato con il supporto del bastone bianco, la posizione di tutta la palestra e aver scelto di frequentare due corsi diversi, ho dato la mia adesione a partecipare. Ora sono molto contenta di muovermi per la prima volta in autonomia.
Ho imparato la gestualità a tavola ed ora so versare l’acqua in un bicchiere, usare correttamente il coltello e la forchetta, tagliare la carne, sbucciare la frutta eccetera, per questo mi sono stati organizzati quattro pranzi con la Signora Eleonora.
Nelle ultime settimane ho anche potuto usufruire dell’assistenza di una bravissima Marina Patrizi con la quale ho effettuato un corso di trucco. Non potete immaginare la mia gioia quando sin dalla prima lezione con opportune tecniche, sono stata messa in grado di truccarmi da sola, come facevo in passato quando vedevo.
Aver ricominciato a truccarmi e aver ritrovato il coraggio di farlo da non vedente mi ha permesso di trasmettere le nuove tecniche di trucco che ho appreso ad un gruppo che frequento in chat che si chiama Orbolandia, una community informale di auto-aiuto gestita totalmente e gratuitamente da non vedenti. La cosa è talmente piaciuta, che all’interno abbiamo creato un nuovo gruppo chiamato Orbolady dove ci scambiamo consigli riguardanti il mondo femminile, ovviamente, il primo argomento, è stato proprio quello del trucco del viso.
Il corso di informatica sull’uso del pc fatto con Francesco Melis mi ha dato la possibilità di navigare nel web, di poter gestire la posta elettronica, scrivere e correggere testi, crearmi compilation musicali, e tantissimo altro.
Questa mia esperienza mi ha cambiato la vita, mi ha dato tanta forza perché ora so che con l’impegno posso realizzare ancora tanti sogni che pensavo mi fossero ormai preclusi. Mi rivolgo soprattutto alle persone che sono ancora indecise a fare il grande salto di qualità verso l’autonomia.
Coraggio! Iniziate a farvi aiutare da veri professionisti e ce la farete anche voi!
Ringrazio lo staff del Sant’Alessio dove tutti sono stati accoglienti e si sono adoperati affinché raggiungessi la mia attuale autonomia.
Un grande abbraccio.
Nadia Della Casa