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“NON PERDERE I SENSI”, UN PROGETTO CON GLI ANZIANI AL SANT’ALESSIO

Informazioni generali

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Introduzione

Non perdere i sensi: il titolo del progetto da cui nasce questa raccolta di storie può valere sia come regola di vita sia come esortazione a vivere per chi non ha mai potuto vedere o non vede più.

Mai perdere i sensi. Se la capacità di scrutare la realtà svanisce, altre umane facoltà, di per sé già potenti, sono pronte a potenziarsi ancor più per offrire inesplorate modalità di conoscenza e di incontro. Mai lasciarsi andare: il nostro corpo dispone di risorse sorprendenti, capaci di trasformare la mente e di offrirle strumenti di relazione che superano la semplice idea di conforto, arrivando persino a esaltare la potenza della creatività: se non vedo con gli occhi, vedrò con le mani, con la forza della mente.

Poi, c’è la memoria. La memoria di cui noi tutti siamo composti. La storia di chi siamo stati o di chi crediamo di essere stati nel corso della vita trascorsa. Non è un senso, la memoria, ma un contenitore di sensi, un labirintico archivio in cui sono conservate le tracce delle sensazioni e delle emozioni che ognuno di noi ha vissuto e dalle quali, se raccontate, altri potrebbero trarre spunti utili, se non addirittura lezioni di vita. “Ogni volta che un anziano muore – recita un proverbio africano – è come se bruciasse una biblioteca”, e non c’è nulla di più vero.

Le storie che compongono questa piccola antologia nascono da un progetto che, partendo dai sensi, si pone l’obiettivo di valorizzare la memoria, soprattutto quella degli anziani non vedenti che hanno vissuto negli istituti per ciechi romani “Margherita di Savoia” e “Sant’Alessio”. Persone che nella vita hanno dovuto faticare molto più di chi il mondo lo ha potuto guardare in faccia, con i propri occhi. Ma che, nonostante lo svantaggio, sono state in grado di attivare la forza dei sensi e della mente, superando gli ostacoli che la paura del buio ha posto sul loro cammino.

Non perdere i sensi è una regola di vita e un’esortazione che dovrebbe essere estesa a tutti, non solo ai ciechi. Queste storie di persone meno fortunate, e gli esempi di accettazione, coraggio, comprensione e solidarietà che contengono, forse potranno essere un’occasione di riflessione per tutti coloro che le ascolteranno. Una riflessione che ci auguriamo possa sollecitare anche i più giovani, in modo particolare, su quanto sia importante credere in se stessi e non porre mai limiti alla propria mente.

Presentazione: Nicola Zingaretti

Questo bellissimo volume raccoglie materiale molto prezioso: non si tratta solo di un semplice insieme di storie, ma di un intreccio di voci che accompagnano il lettore attraverso il tempo e le strade di un mondo, quello del Centro Regionale Sant’Alessio Margherita di Savoia per i Ciechi, dove la disabilità visiva non è considerata come una minorazione, ma come uno tra i tanti possibili punti di partenza della vita.

Attraverso le sequenze rievocate dai protagonisti di questi percorsi – immagini tanto più forti, polifoniche, perché non mediate dagli occhi, o non solo – è possibile scoprire modi diversi di percepire e, quindi, dare forma alla realtà. Per arrivare a conquistare una prospettiva inedita, sconosciuta ai più, definita dal concorso di più sensi.

Il progetto realizzato dall’Associazione Amici per la Città si muove in questa direzione e porta con sé un messaggio molto forte, molto importante: ci ricorda che se la disabilità è il risultato di una interazione tra la persona con un deficit e l’ambiente, è solo prendendoci cura di questa relazione in modo profondo che potremo costruire una società davvero connessa, meno dispersa, più felicemente viva.

Potete acquistare il libro presso il Sant’Alessio, disponibile già nel corso della festa del 17 luglio.

 

 

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