Uno dei tratti più belli del litorale romano è quello che separa il lungomare di Ostia dalla spiaggia libera dei Cancelli: lì si trova la tenuta presidenziale di Castelporziano, dove da tre anni, in estate, il limite invalicabile del confine resta dischiuso per anziani e gruppi organizzati di bambini e adulti con disabilità.
Anche quest’anno il Centro Regionale Sant’Alessio ha avuto l’opportunità di far partecipare i propri utenti al soggiorno estivo promosso dal presidente della Repubblica e la mini vacanza, trascorsa tra bagni in mare e visite guidate nel paesaggio mozzafiato e suggestivo del litorale, ha piacevolmente sorpreso tutti i partecipanti. Certamente, l’organizzazione impeccabile del Quirinale ha reso indimenticabile ogni momento del soggiorno ma ciò che più ha colpito gli utenti del Centro è stato l’incontro con Sergio Mattarella che, nell’ultimo giorno di vacanza, ha voluto salutare personalmente e senza formalità i propri ospiti a Castelporziano.
Per l’occasione Rosa Rita Iue’, scrittrice e ospite del centro residenziale del Sant’Alessio di Roma, ha scritto di getto una lettera di ringraziamenti (link) che è stata sinceramente gradita dal Presidente Mattarella.
Vi invitiamo a leggerla perché esprime con spontanea semplicità quanto le emozioni siano importanti, ancora di più per una persona disabile visiva nel percorso verso la conquista dell’autonomia.
“Illustrissimo Signor Presidente della Repubblica, sono un’ospite con problemi di vista e di udito del Centro Regionale Sant’Alessio di Roma, al quale Lei ha cortesemente esteso l’invito presso la tenuta Quirinalizia di Castelporziano.
In questo momento le sto scrivendo da una delle terrazze del Centro mentre mi godo la dolce aria notturna, epilogo della bella giornata trascorsa al mare di Castelporziano.
Intanto, spuntano lacrime di gratitudine alla vita che si è riaffacciata alla mia finestra anche vivendo questa meravigliosa esperienza che Lei mi ha donato. Avendo un carattere curioso e vitale, credo che la vita vada sempre valorizzata e intensamente vissuta. Porterò sempre nel mio cuore il ricordo di questi giorni dove ho ritrovato il piacere di correre, di camminare, di nuotare, protetta da un’eccellente organizzazione che ha affiancato e sostenuto gli operatori del Centro, con uno sforzo davvero encomiabile. Personalmente ringrazio la responsabile e referente del nostro gruppo, la dottoressa Elisa Musacchio, che mi ha fatto ritrovare l’ebrezza della libertà, di correre, di godere per lunghi tratti di spiaggia incontaminata e naturalmente ricca, in totale sicurezza. Grazie alla presenza dei sommozzatori della Tenuta mi sono sentita libera di lasciarmi andare completamente nell’acqua, godendo sola e finalmente libera di sensazioni che non provavo più da anni. Quanta emozione ho provato quando nell’acqua è potuto entrare anche un compagno del Centro, utilizzando una delle sedie a ruote messe a disposizione dalla Tenuta. Come la meraviglia provata dalla mia giovane amica senegalese che, sostenuta dalle amorevoli mani degli operatori del Centro, ha superato la paura dell’acqua. Per non dire delle care amiche più grandi di età che, con passo lento e malfermo, hanno potuto bagnarsi i piedi allo sciabordio delle onde. E potrei descrivere ancora tante altri momenti emozionanti: il richiamo per la Natura della piccola Anita che, sotto l’occhio vigile degli operatori del Centro e di quelli della Tenuta, ha potuto dare sfogo a ciò che nei bimbi chiamiamo “argento vivo”. Piacevole novità, le pietanze imbandite alla vostra tavola, e quindi la gentile competenza di Agnese e Lavinia che hanno svelato per noi i tanti segreti della natura di questo luogo del mondo.
Ecco, si conclude un piccolo ma grande periodo della mia vita, la scoperta di Castelporziano, un puntino del nostro bel Paese che Lei, signor Presidente, ha messo a nostra disposizione.
Seduta sulla mia sdraio ho potuto immaginare tutte le sue fasi storiche e sono molto orgogliosa di essere cittadina italiana perché al di sopra di tutte le difficoltà che ci sono, io credo che tutti noi italiani siamo orgogliosi di esserlo e di essere uniti.
Qui dalla mia sedia sulla terrazza del Centro, La ringrazio ancora molto e, alzando gli occhi al cielo ormai buio e forse costellato di molte stelle, ne scelgo una da donare a Lei, Signor Presidente, affinché la accompagni nel suo operoso mandato.
Ora mi avvio nella mia camera e nella dolcezza della notte Le dico buonanotte, Presidente.”
Roma, estate 2018
Rosa Rita Iue’