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UICI E ADV UNITI NEL SOSTENERE IL PROGETTO DI VALORIZZAZIONE “FONDO SANT’ALESSIO”

Informazioni generali

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La riorganizzazione ed ampliamento delle attività del Sant’Alessio, il superamento delle crisi finanziarie che provocano ricorrenti incresciosi ritardi anche nei pagamenti ai collaboratori devono trovare una soluzione con una reale valorizzazione del patrimonio del Sant’Alessio, frutto di generose donazioni. Con procedure approfondite, condivise e trasparenti si è giunti finalmente alla pubblicazione del bando per la ricerca di una SGR che, con la professionalità adeguata, possa valorizzare e gestire, per conto del Sant’Alessio, il prezioso patrimonio immobiliare.

Pertanto immediata è stata la reazione da parte di UICI e ADV a difesa di questo percorso quando, a seguito di una esternazione di un disinformato consigliere regionale, sono stati pubblicati alcuni articoli riportanti dati inattendibili.

Roma, lì 14/01/2015

Alla c.a. delle Agenzie di stampa

Oggetto: Precisazioni in merito alla gestione del Centro Regionale Sant’Alessio Margherita di Savoia per i Ciechi di Roma.

Il Consiglio Regionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti del Lazio e l’Associazione nazionale Disabili Visivi, si distanziano dai contenuti di alcuni recenti articoli di stampa riguardanti il Centro Regionale Sant’Alessio Margherita di Savoia per i Ciechi di Roma.

In particolare, le nostre associazioni, da sempre impegnate nella tutela morale e materiale dei ciechi e degli ipovedenti del Lazio, intendono precisare che condividono la decisione, presa dalla Presidenza, nella massima trasparenza e correttezza normativa, d’intesa con il Comitato di Programmazione e Sorveglianza dell’Istituto, relativa alla costituzione di un Fondo Immobiliare e del conseguente bando per la selezione di una Società di Gestione Risparmio (SGR).

Il Presidente dell’UICI Consiglio Regionale del Lazio ONLUS – Claudio Cola

Il Presidente ADV ONLUS – Giulio Nardone

A questa dichiarazione si aggiunge una comunicazione di Carlo Carletti, presidente UICI di Latina e già presidente del Sant’Alessio, indirizzata a “uicicongresso” il 15 gennaio.

“La criticata gestione del patrimonio immobiliare del Centro Sant’Alessio e i sospetti avanzati dal Consigliere Sartori di Forza Italia della Regione Lazio circa la costituzione di un Fondo Immobiliare chiuso e l’affidamento della gestione del Patrimonio dell’Ente stesso ad una S.G.R. meritano una puntuale precisazione, soprattutto per coloro che non conoscono la reale situazione, ma non certo per il Consigliere Sartori, il quale pur conoscendola, interviene solo per polemica politica. Il patrimonio immobiliare del Centro Sant’Alessio è stato da sempre gestito direttamente dall’Ente e tale gestione si è rilevata fallimentare, perché coloro che si sono succeduti nella gestione dal 1995 in poi, si sono limitati a darlo in locazione molto spesso quasi gratuitamente agli amici degli amici, compresi quelli della parte politica del Consigliere Sartori. In circa 20 anni si sono succeduti circa 12 Presidenti o Commissari, nominati dalla Regione Lazio, ed ognuno di questi ha avuto amici da soddisfare.

Negli ultimi anni la Gestione dell’Ente è stata affidata a persone serie, corrette e rispettose della dignità dei ciechi, quali il dott. Donato Robilotta, pretestuosamente revocato dalla Presidente della Regione Polverini, e Il dott. Amedeo Piva tutt’ora in carica, che gode della stima dell’UICI e dei suoi rappresentanti.

Negli ultimi anni gli affitti sono stati adeguati al prezzo di mercato e anche circa 140 persone non vedenti alloggiano negli appartamenti dell’Ente. Gli immobili da oltre 50 anni non subiscono alcuna manutenzione ed alcuni anche di un certo pregio sono inabitabili. Mentre nel bilancio si prevedono entrate di locazioni per circa 5 milioni, al consuntivo ne entrano poco più della metà, perché molto alto è il numero delle morosità che comportano contenziosi di lunghissima durata. Consapevoli di tale situazione, l’Ente in pieno accordo con l’UICI del Lazio, da oltre un anno ha iniziato le procedure per la costituzione di un fondo immobiliare chiuso e di tale iniziativa ne è stata informata la Regione e l’opinione pubblica con comunicati sulla stampa.

Il Fondo immobiliare, esclude la dismissione del Patrimonio stesso, ma punta soltanto sulla sua riqualificazione e valorizzazione, affinché con le maggiori rendite si possano garantire i servizi alle persone con disabilità visiva. Il Consigliere regionale Sartori, dovrebbe sapere che il Centro S. Alessio, non avrebbe mai potuto conferire il suo patrimonio nel costituito fondo della Regione Lazio, in quanto tale Fondo prevede la sola alienazione del Patrimonio stesso al solo fine di fare cassa. Vorrebbe, forse, lui privare il S. Alessio del patrimonio per destinarlo agli amici degli amici?

Il valore catastale degli immobili del Sant’Alessio è di circa 60 milioni. La cifra di 220 milioni prevista dal bando è solamente indicativa, perché al momento del trasferimento dei beni alla S.G.R. che dovrà gestirli, verrà effettuata l’aggiornata valutazione di ogni singolo immobile da un Ente terzo e solo in quel momento si potrà avere piena contezza del valore complessivo del Patrimonio dell’Ente. La cifra di un miliardo 500 milioni sparata dal Consigliere Sartori, per coloro che conoscono il Centro Sant’Alessio è di pura fantasia, ma se Lui riuscisse a farla tradurre in realtà, sarebbe il benvenuto fra noi, che ne auspichiamo il massimo della valorizzazione e la conseguente più alta rendita da mettere al servizio dei ciechi. Il patrimonio è costituito da circa 700 immobili, pertanto secondo le valutazioni di Sartori ognuno di questi immobili avrebbe un valore di oltre 2 milioni ciascuno. Se si considera che circa 400 immobili sono appartamenti di carattere popolare mediamente di circa 80 mq e che agenzie immobiliari vendono simili appartamenti nella stessa zona del tuscolano a non più di € 3.500 al mq, si può ben comprendere quanto possa essere credibile l’affermazione del Consigliere Regionale. Il fatto che presenterà un esposto all’Anac di Raffaele Cantone non turba alcuno. I rappresentanti dell’UICI presenti nel Comitato di Sorveglianza e Programmazione, Claudio Cola e Giuliano Frittelli, che, insieme a me, hanno promosso e approvato l’atto di indirizzo per la costituzione del Fondo Immobiliare con il parere favorevole del Consiglio Regionale e del Presidente Nazionale dell’Associazione, sono consapevoli di aver fornito all’Ente uno strumento per la corretta e remunerativa gestione del Patrimonio dell’Ente, nell’esclusivo interesse delle persone con disabilità visiva. L’accostamento del Fondo Immobiliare del Centro Sant’Alessio alla tangentopoli romana è fortemente offensivo e da respingere. Anche Cantone non potrà che appurare che il tutto è avvenuto e sta avvenendo alla luce del sole e nella massima trasparenza

Impigliati nella tangentopoli romana risulteranno altri personaggi, probabilmente anche qualche amico politico di Sartori.

La scelta effettuata costringerà i Dirigenti del Sant’Alessio ad occuparsi solo delle problematiche dei ciechi e degli ipovedenti, ma probabilmente questa evenienza non è a tutti gradita.

Essendomi occupato con alterne fortune dell’Ente, resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento. Convinto come sono, che gli Istituti con i loro patrimoni possono ancora svolgere un rinnovato ruolo in favore dei disabili visivi, riterrei necessario un apposito convegno insieme alla Federazione, per conoscere e sviluppare le enormi potenzialità nel settore della gestione dei servizi anche mediante il loro decentramento nei territori.

Un saluto

Carlo Carletti.”

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